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Sorta nel 1863 approfittando delle concessioni dello Statuto, la Società Operaja cessò di vivere per l'avvento del fascismo. Aveva occupato ampi spazi nella vita pubblica del secondo Ottocento, assorbendo linfa vitale dal Risorgimento, dalla modernità, dall'etica del lavoro. La sua presenza accresceva il consenso alle nuove istituzioni, difendendole da nostalgie preunitarie. Occorreva seguire i processi evolutivi dei Paesi avanzati, offrendo tutele previdenziali e assistenziali. Erano iniziative territoriali, parti di un reticolo solidale che si estendeva all'intero Regno d'Italia. Il titolo Oltre la carità fa porre l'attenzione sulla volontà di varcare i limiti dell'assistenzialismo tradizionale, occupandosi della tutela più ampia di operai e artigiani: il mutualismo arricchì la società civile in sintonia con le attese liberali. Prefazione di Fabio Bertini.